La valorizzazione degli scarti industriali e l’utilizzo di fonti rinnovabili in sostituzione delle risorse fossili sta acquisendo un’importanza sempre maggiore nel campo della chimica fine. La ricerca è attualmente indirizzata verso l’ottenimento di prodotti e intermedi di interesse industriale a partire da biomasse come la lignina, la quale rappresenta un’importante risorsa sfruttabile a tal proposito. Chimicamente la lignina è un polimero eterogeneo e amorfo di natura fenolica ed è il secondo polimero organico più abbondante sulla Terra, dopo la cellulosa. Estratta dalla corteccia degli alberi (ai quali conferisce solidità strutturale) la lignina costituisce, allo stesso tempo, un prodotto industriale di scarto (largamente disponibile) nella produzione della carta*. Attualmente la grande quantità di lignina di scarto viene bruciata principalmente per scopi energetici. Essendo l’unica fonte naturale di composti aromatici, può essere efficacemente sfruttata per ottenere intermedi chimici utili per l’ottenimento di prodotti fondamentali nella vita di tutti i giorni: dalle plastiche agli adesivi, dai collanti ai combustibili, fino alla vanillina, ampiamente utilizzata nell’industria alimentare. La ricerca nel campo della chimica verde è fortemente incanalata verso la trasformazione chimica di tale composto vegetale e rinnovabile, strada, questa, che potrebbe aprire le porte verso un futuro sostenibile.
*http://www.sca.com/Global/Publicationpapers/pdf/Brochures/Papermaking_IT.pdf