Negli ultimi anni si sta sviluppando una sempre più marcata tendenza all’utilizzo di sostanze rinnovabili per fronteggiare la costante deplezione dei combustibili fossili come fonte energetica. Un’importante risorsa è costituita dai “biocombustibili” ed in particolare dal biodiesel. Tale composto è analogo al gasolio ottenuto dal petrolio ma con una diversa origine, esso deriva, infatti, da sostanze naturali come oli vegetali o grassi animali. Chimicamente è ottenuto dalla transesterificazione di tali composti con alcol etilico o metilico in presenza di catalizzatori acidi o basici. I vantaggi del biodiesel sono costituiti principalmente da una ridotta emissione di particolato, idrocarburi, monossido di carbonio e biossido di zolfo e dalla quasi completa assenza di idrocarburi aromatici (come il benzene) altamente tossici per l’uomo e l’ambiente. Le principali fonti rinnovabili di partenza per la produzione del biodiesel sono oli vegetali vergini (olio di colza, di arachidi, di girasole ecc) e di scarto (oli di frittura). Recenti studi hanno dimostrato che è possibile ottenere biodiesel anche in presenza di catalizzatori derivanti da prodotti di scarto naturali come le ossa di pollo(1).
- Farooq, A. Ramli, A. Naeem, Renewable Energy, 76, 2015, 362e368